Il 27 gennaio è il giorno della memoria, ripropongo la poesia sulla SHOAH che ho scritto il 3 settembre del 2018: quel giorno era il mio compleanno eppure vidi una foto di Palma che ritraeva una scarpa abbandonata e guardandola sentii una tristezza infinita e scrissi per dare voce a ciò che mi suscitava. Ogni cosa che ci circonda ci riporta ricordi e memorie.
ALTOLÀ è una poesia che vorrei non aver scritto eppure è qui scaturita da un vissuto non mio, non nostro, un vissuto che noi, oggi, possiamo solo immaginare.
Giovanna Fileccia
Ringrazio Palma Civello per la foto che mi ha gentilmente concesso.
ALTOLÀ
Quella scarpa rigettata dal pianto
lasciata sul ciglio dove lacrime di sale
costruiscono montagne di dolore
segna il passo e narra lo strazio.
Mai scorderà la strada che ha percorso
ché è perso il puzzo di corpi dissolti in cenere;
è perso il grido di madri dai seni rigonfi
strappati a bocche di latte;
è perso il suono di spari che
-Altolà!-
arrivano alle spalle.
Resta ancora l’aria pregna d’orrore
e quella scarpa è
ancora sul ciglio del ghetto:
testimone di orme incise con il sangue.
Giovanna Fileccia
Terrasini 3 settembre 2018