Ottavo appuntamento con la mia rubrica “Leggo e recensisco a cura di Giovanna Fileccia” . Qui i titoli dei libri e gli autori e autrici: https://giovannafileccia.com/2022/09/12/leggo-e-recensisco-prossime-recensioni-dal-19-settembre-2022/
Certa del Vostro supporto. G. F.
L’arte dell’amore di Giuseppe Gaudino. Recensione a cura di Giovanna Fileccia

Apre le porte alla gioia di amare la poesia di Giuseppe Gaudino. Nelle poesie che propone in questa raccolta dal titolo L’arte dell’amore vi è una sospensione data dal linguaggio metaforico e dai puntini che seguono le tracce che egli stesso lascia: “Un giorno quando le mie parole ti saranno chiare,\unisci il significato per disegnare…”. Versi che rafforzano il rapporto tra la poesia, il poeta e il lettore.
Ma entriamo tra le pagine del libro attraverso alcune poesie le cui immagini sono oniriche e allo stesso tempo pregne di eros come vita, eros come ragione di esistere:
La chiromante è una lirica delicata, lieve e romantica, costellata di parole dolci e speranzose;
Attimi senza fine racconta l’atto dell’amarsi e dell’amore qui come nutrimento per il corpo e per il cuore;
Il respiro del silenzio dove l’uomo non è mai sazio della donna che ama;
Chi eri tu un amore vissuto e non dimenticato. Non importa chi era lei ma ciò che ha lasciato.
Con una poetica che accarezza la prosa e la narrazione, Giuseppe racconta affinché il lettore veda e senta. È chiaro il bisogno dell’autore di dare, donare, darsi per amore affinché possa ricevere a sua volta il dono dell’amore. Egli seguendo la sua danza (tango? rumba?) si espande alla vita come a dire: Donna io ti seguo e, dunque, vivo.
Con uno stile personale Gaudino propone una poesia con molte deviazioni, versi apparentemente slegati che non perseguono un punto preciso, per cui divergono per poi convergere comunque nel tema centrale. Una delle espressioni è “mi lavo la faccia”, azione quotidiana, unita a “con nuovi rimorsi”: allegoria che lascia intendere la poetica di Pino il quale ama chiudere le sue poesie con un bacio finale, una sottolineatura sia della poesia stessa che di un pensiero, un concetto che si sintetizza in una massima.
Già dalle prime poesie ho immaginato Gaudino uomo Girasole con, sulle spalle, uno scarlatto mantello che ha la funzione di protezione. Ma chi protegge il mantello: la donna, Pino stesso, o entrambi?
Ne L’arte dell’amore Pino Gaudino osa narrando, dispiegando, i movimenti del naturale accoppiamento: una simbiosi perfetta tra amanti che vivono il momento con sintonia e sincronicità. La raccolta conta sessantuno poesie, intervallate da quattordici illustrazioni di Bruno Vergani, copertina compresa, che ben si amalgamano ai versi sia per i colori emozionali che per le immagini suggestive. È una raccolta ricca di commenti: oltre la premessa di Giuseppe Cassese, alcuni amici e amiche di Pino Gaudino hanno scritto per lui, per cui troverete una nota critica ogni cinque poesie.
Il colore predominante è il rosso: il rossore, il rossetto. La poetica di Pino possiede eleganza, il rosso è per lui il colore portante: un pilastro che sostiene e unisce fondamenta e tetto della sua poetica. Una poesia-casa alla quale tornare anche dopo l’ennesima tempesta d’amore. Rifugio ideale da raggiungere, da accarezzare, corpo da accudire, luce da vivere.
“Oggi voglio adescare la felicità” recita ne La pagina mancante e poi continua con versi che appaiono come aforismi: “La vita spesso fugge senza aver mai letto una riga” e poi “Il ricordo è un segno che dà senso all’immenso”. Ne L’uomo cambiato emerge la sofferenza di un uomo rimasto solo con le sue braccia e le sue gambe, solo con il suo corpo perché la mente ha smarrito la via e non sa più essere sapiente, eppure riconosce il profumo dell’amata e, nonostante l’afflizione, affronta il giorno nascituro.
Pino Gaudino è un narratore, egli verseggia con una cadenza musicale che ripercorre un ritmo che, a un certo punto, cambia modalità, suono, nota. Le emozioni che maggiormente ricorrono sono struggimento, generosità, rimpianto, speranza, angoscia, tenerezza, nostalgia, gioia, paura, desiderio.
La struttura delle poesie è originale poiché quasi tutte sono composte da: un’introduzione, un corpo centrale e una chiusa. Sono poesie che narrano più momenti, descrivono i colori dei sensi, i colori delle immagini, nonché panorami d’epidermide. L’io maschile, nonostante sia predominante, non è sempre presente: ciò favorisce l’immedesimazione anche da parte della donna. I sentimenti e le sensazioni che Pino narra sono riconducibili a ogni lettore uomo o donna che sia.
Tra le tante poesie monotematiche che riguardano l’amore ce ne sono alcune con tema diverso. Ne cito due: Absinthium dedicata alla poesia che nella parte finale recita “Poesia sei la mia vita, \da una notte a un’altra notte mi trascini, \lotte tra follia e brividi d’amore, \scrivi nel mio petto con le unghie”; Il risveglio una lirica filosofica “Sciamana è la mia anima” dice, e invita all’apertura al nuovo affinché si attraversino stanze mai chiuse.
Gaudino apre le porte all’amore e alla gioia di amare. Un richiamo quanto mai necessario in una collettività in cui le belle parole oramai si utilizzano solo nelle pubblicità tutte sorrisi e frasi a effetto trasmesse, come intervallo, tra proiezioni violente e telegiornali che sciorinano brutte notizie a coloro che dall’altra parte mangiano, ridono e litigano indifferenti. Pino, girasole che danza attorno all’amata, ci invita ad appropriarci dell’amore. La donna, qui simbolo di unione, di terra, di nascita, di desiderio, di vita, è una musa da accogliere nella nostra anima; una musa che ci sussurra ‘ti amo e ti voglio bene di quel bene che resta nel tempo e non si sbriciola come niente poiché adesso il bene ha di nuovo senso’.
Se la poesia ha un compito è quello di svegliare le coscienze e invitarle all’amore. Accogliere anime e svegliare il Dáimōn che vive in ognuno di noi. E noi, sciamani della nostra anima, possiamo imparare ad ascoltare e, perché no, danzare la musica del bello e dell’amore che risiede nell’organo che più degli altri, nel nostro corpo, risuona: il cuore. È lui che segna il ritmo e a noi non resta che seguirlo.
Terrasini, 9 gennaio 2022
QUI LE ALTRE RECENSIONI: https://giovannafileccia.com/2022/09/12/leggo-e-recensisco-prossime-recensioni-dal-19-settembre-2022/
L’ ARTE DELL’ AMORE
di Giuseppe Gaudino.
Finalnente una raccolta di poesie che canta
l’amore e l’arte di amare in tutte le sue
forme ed espressioni.
Una copiosa sottolineatura poetica ben descritta: versi -liriche-prosa -immagini e musicalità regalano al lettore emozioni e sentimenti vividi.
L’amore è dono universale. Siamo nati per un atto d’amore, siamo nati per amare.
Il poeta, che vive la poesia nel sentimento più regale: l’amore nell’amare l’amato/a
al centro del desiderio che tutto muove e smuove; con sapiente maestria fa vibrare corpo-mente-anima laddove i colori della vita, sprigionano emozioni che le immagini
la musicalità e le parole vivono il pensiero in perfetta armonia.
Grazie di vero cuore al poeta Giuseppe Gaudino per questa sua bella raccolta di poesie. Altrettanto alla brava Giovanna Fileccia che regala recensioni che sanno stupire con stupore ❣️🌹
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