Danzatori, di Giovanna Fileccia

Oggi 2 novembre 2024 ricordo mio marito Alessandro così… PER me e per lui ho scritto questo romanzo, parla di noi, della vita, della morte, della felicità e della prostrazione. Parla e dice, parlavamo e ora… Io parlo e vivo anche per lui…

(…)

Per settimane mi arrovellai su come attaccare bottone, era impossibile avvicinarti, avevi uno scudo difensivo di così tale tristezza da apparire superba e irraggiungibile. Ora lo so: volevi solo mantenere le distanze da ogni cosa si trovasse fuori da te.
Però poi l’occasione giunse inaspettata, bastò un pomeriggio di pioggia, un ombrello e un paio di occhiali azzurri per incrinare la superficie del ghiaccio di cui ti eri idealmente ricoperta.
Ti rivedo snella, scattante e sempre pronta alla risata. Quei denti che sbucavano dalla bocca piccola e il mio dito a sfiorare la tua guancia e tu mi rimproverasti:
«Abbassa le mani se vuoi essermi amico».
«Veramente», ti risposi, «non ho nessuna intenzione di esserti amico».
«A no? E allora cosa vuoi da me, io sono piccola», mi dicesti.
«I piccoli sono meno di un metro, tu ne superi tre».
Fare battute, prenderti in giro mi piaceva troppo. Ma neanche tu perdevi occasione, infatti quella volta mi rispondesti:
«Che esagerato, neanche fossi un palazzo!»
E finimmo per ridere di nuovo. Innamorati da subito ma anche amici.


CAPITOLO  V
LEI



È vero, lo siamo stati amici per tutta la vita oltre che altro: compagni, amanti, fratelli, figli e anche vecchi saggi capaci di non sprecare nulla, nessun momento, nessuna occasione che la vita ci offriva.


Ci sei ricucito alla mia anima
ora giocondo saltelli insieme ai miei battiti
ora libero corri al ritmo del mio respiro

Ci sei ritessuto alla mia essenza
gravata da ogni passato presente e futuro
Sei con me, noi due ragni danzatori
costruttori d’amore e di dolore

Rompiamo i buchi
strappiamo la tela
stravolgiamo le regole
annulliamo ogni schema

Benedetto battito
benedetto respiro
benedetto tempo
benedetto buio

Ti sento ricucito all’anima
Ritessuto all’essenza
Mio ragno, mio amore, mi sogno
Torna al tutto
torna al nulla
e riempi ogni cellula del mio corpo di speranza (*6)

Dal libro “ROSE DI VELLUTO ROSSO, dal primo sguardo all’ultimo respiro”, Delta 3 Edizioni, 2022.

Giovanna Fileccia


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