Aneris piccola sirena ribelle di Giovanna Fileccia, edito da L’inedito (2022).
Recensione a cura di Ketty Tamburello

La fiaba di Giovanna Fileccia ha in sé, come il mare, dei movimenti che invitano il lettore ad addentrarsi in una narrazione affascinante, sotto certi aspetti misteriosa, coinvolgente, emozionale ed evocativa.
La poesia in dialetto siciliano, qui presente sottoforma di canti, si affaccia come un richiamo alle tradizioni, all’intensità del lessico che meglio di ogni altro riesce, in questo contesto, ad essere incisivo e custode di quella Sicilia misteriosa dal sapore a volte antico e a volte surreale.

L’intenzionalità creativa dell’autrice si volge verso un ambito che riguarda l’umanità per intero. Come già il Collodi aveva inventato un personaggio che rispecchiasse l’umanità nel suo divenire, dal balocco di legno ancora informe nasce un bambino il quale dalla disubbidienza passa a carpire nel mondo quegli strumenti che lo pongono nella condizione di crescere e di intuire nei valori quel terreno fecondo di consapevolezze e di innocenze volute. Qui in Aneris piccola sirena ribelle anziché il grillo parlante c’è l’ippocampo, un elemento magico attraverso cui, dopo le preghiere di Aneris, decide di rendere lunghi i capelli di Aneris tramite un rito magico. Così la piccola ribelle, fortificata dalla lunghezza dei suoi capelli prende la via del mare, di quel mare che è come il mondo in cui ci s’imbatte e di cui se ne ha paura.

In questa fiaba illustrata della Fileccia c’è il richiamo alla libertà che spinge la sirenetta a venire fuori da quel contenitore rappresentato dalla Conchiglia Madre per immergersi in un bagno di realtà e conoscenza.
La sirenetta di Andersen ha il desiderio di cambiare e divenire a tutti gli effetti un essere umano e assume l’uso delle gambe perdendo la coda a discapito della sua voce melodiosa che non potrà mai più avere. Aneris invece rimane sirena e man mano si imbatte con realtà tragiche e tristi come i migranti che naufragano e muoiono e ancora il materiale plastico che la avvolge… Ecco che la realtà si mostra in tutta la sua interezza, a volte conciliabile con i nostri desideri, a volte ostile. E’ la madre che, attraverso quel presunto cordone ombelicale, un filo magico che dona alla figlia prima di accomiatarsi per andare nel grande mare, che la condurrà verso…

Ancora il mito si presenta nelle pagine del libro-fiaba di Giovanna Fileccia come le sirene Lighea, Skuma e Partenope citate nella mitologia greca.

Il libro contiene delle illustrazioni felici che si presentano come pannelli colorati e particolarmente vivaci nelle forme e nei colori. Presentano un telaio di legno e stoffe e raffigurano il mare con tutte le creature descritte nella fiaba. Sono ben congegnati e mostrano una creatività abbondante e hanno un aspetto anche lirico come del resto la stessa fiaba. Sono ariosi e luminescenti. Sono apparsi tali, quando l’autrice, presso la libreria Spazio Cultura a Palermo, con disinvoltura e avvezza a situazioni laboratoriali, li ha spiegati e hanno accompagnato la fiaba raccontata e letta a turno anche da noi partecipanti che abbiamo anche segnato delle parole; delle consegne che hanno mietuto interesse e coinvolgimento emozionale. La conclusione di tale e bel lavoro ha comportato l’elaborazione personale di ciascuno di noi sul testo narrato e mettendo sulla carta, chi un pensiero, chi una poesia, chi un disegno.

Questo testo oltre che di veridicità è intriso di una personale esperienza in cui l’autrice pare identificarsi. E’ la libertà che porta la stessa a volgersi verso il mondo, al senso della vita e l’autrice è testimone di come ci si possa destreggiare nello stesso mondo, subendo da una parte una perdita e dall’altro trovando quegli strumenti per crescere con amore e redenzione. Ecco che Aneris diviene un personaggio metaforico, pervaso da quella purezza che fa degli esseri umani persone uniche.
Ketty Tamburello
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KETTI TAMBURELLO
recensisce il libro
Aneris piccola sirena ribelle
Di Giovanna Fileccia
Edito da L’inedito (2022)
La recensione di Ketty Tamburello è
veramente redatta con acuità .
La illustrazione del libro, impresiosito
da bellissime immagini, brani poetici,
canti ed una ricchezza di creazioni artistiche , accompagnano la narrazione della piccola Aneris durante il suo viaggio di crescita. Il richiamo alla libertà, tema importante, molto caro a Giovanna, viene introdotto con grande sensibilità, per una crescita personale e sociale con forte
consapevolezza.
Il libro risulta essere appetibile a tutti e volutamente indico per grandi e piccini.
Grazie a Ketty Tamburello e Giovanna Fileccia…ad entrambe complimenti ❤️🌹
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Grazie a te Franca!!
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